martedì 14 giugno 2011

Compagnie fantasma: sempre più difficile



In principio (si era nel 2002) c’erano un paio di casi semplici di Compagnie fantasma. La banda di truffatori usava il nome di un’Assicurazione che esisteva davvero, aveva sede all’estero, e vendeva false polizze Rca in Italia: quell’Impresa veniva a saperlo, comunicava di non essere autorizzata a commercializzare Rca nel nostro Paese, e il trucco veniva svelato.
Grazie anche alle segnalazioni tempestive dell’Isvap (vigila sulle Assicurazioni). Ma da allora tanto è cambiato. 


Automobilisti e motociclisti sono affamati di Rca che non costino un occhio della testa, con prezzi arrivati ormai alle stelle per colpa di una scarsa competizione fra i Gruppi assicurativi e di un indennizzo diretto che ha portato solo aumenti tariffari. E così, salgono le potenziali vittime, attirate anche da Rca bassissime offerte dai truffatori. Che nel frattempo si sono evoluti.


E IL TRUCCO DOV’E’?
Infatti, sono arrivate le Assicurazioni che esistono, ma sono italiane e non straniere, però non possono rilasciare Rca. E poi le Compagnie italiane e straniere, che esistono, rilasciano Rca in Italia, ma non le polizze temporanee vendute dai malviventi. E ancora: vengono vendute Rca di poche settimane che riportano fedelmente il nome di un’Impresa in regola e che rilascia quelle polizze.


Dov’è allora il trucco? Semplice: sono tagliandi fasulli. Ma clonati così abilmente che la Polizia ha bisogno di strumenti scientifici per individuarle. Senza considerare l’uso di siti Internet simili a quelli di Assicurazioni che esistono: viene sfruttata l’assonanza fra i nomi. Dal 2002 a oggi, abbiamo sfondato quota 80 Compagnie fantasma, con l’Isvap che negli scorsi tre mesi ha denunciato una marea di casi.


Alla fine, a pagare è solo il cittadino: se va in giro con una Rca fantasma, e causa un incidente, paga i danni. In caso di incidenti con lesioni fisiche gravi, c’è da rovinarsi un’esistenza.

Espone un tagliando assicutativo contraffatto

Denunciato per falso, ricettazione e truffa un cittadino casertano di 55 anni. Si tratta di C.R., di Caserta città, che è stato deferito in Procura per esposizione di certificato assicurativo falsificato. La relativa ricognizione è stata eseguita dagli Agenti della Polizia Municipale di Cisterna di Latina.

Questi, notato che sul parabrezza di un’autovettura parcheggiata nei pressi dello scalo ferroviario cittadino era esposto un tagliando assicurativo palesemente contraffatto, hanno proceduto agli accertamenti del caso, individuando il proprietario del mezzo e denunciandolo al Magistrato di competenza.

Da ulteriori 
rilievi, è emerso che anche la carta di circolazione del veicolo presentava segni di contraffazione. Ovviamente, oltre alla documentazione falsificata, anche la vettura è stata sottoposta a regime di sequestro giudiziario.
  Daniele Palazzo

http://www.marigliano.net/_articolo.php?id_rubrica=10&id_articolo=23042

domenica 12 giugno 2011

PROVA A TRUFFARE UN NAPOLETANO: DENUNCIATO La vittima ha capito che la cosa puzzava e l’ha cacciato. Nei giorni successivi i carabinieri l’hanno identificato

PREGANZIOL – Avesse tentato la truffa con un veneto magari ci sarebbe riuscito. Ma con un napoletano non ha avuto scampo ed ha rimediato una denuncia per tentata truffa.
Al centro della vicenda un 38enne residente in Sicilia, ma originario delle Marche, ed un 27enne napoletano dipendente pubblico residente a Preganziol.
Il truffatore lungo il Terraglio ha tentato di raggirare il napoletano, con un trucco simile a quello della tipica “truffa dello specchietto”: ha atteso a bordo della sua auto che il 27enne residente a Preganziol gli passasse in fianco mentre stava fermo a lato della strada.
Poi l’ha inseguito e l’ha fatto fermare, accusandolo di avergli danneggiato il vetro anteriore a causa di un pezzo di plastica partito dalla sua auto. A quel punto ha richiesto che gli venissero pagati i danni all’istante senza passare per l’assicurazione.
La vittima ha capito che si trattava di un tentativo di truffa e si è rifiutato mettendo in fuga il 38enne, che nel giro di alcuni giorni è stato identificato dai carabinieri e denunciato. M. Cer

TENTA TRUFFA AD ASSICURAZIONE, SCOPERTO E DENUNCIATO COL COMPLICE

(AGI) - Bologna, 7 giu. -I Carabinieri della Stazione di Ozzano Emilia, nel Bolognese, hanno denunciato in stato di liberta' un automobilista 48enne del luogo con l'accusa di truffa e simulazione di reato. Insieme a lui e' stato denunciato anche un 39enne commerciante bolognese per favoreggiamento reale.
  L'episodio da cui e' scaturita l'indagine risale al 30 aprile scorso, quando l'automobilista, alle prime ore del mattino, denunciava ai Carabinieri di Ozzano Emilia il furto degli pneumatici e dei cerchi della propria autovettura parcheggiata nel cortile della sua abitazione. I ladri, a suo dire, avrebbero operato nel corso della notte. Il denunciante, con eccezionale tempismo e prima di presentarsi in Caserma, si era gia' recato presso un'officina di Bologna, dove si faceva montare un 'treno' provvisorio di gomme e cerchi per poter circolare fino all'arrivo di quelli nuovi ordinati e il cui costo sarebbe stato risarcito dall'assicurazione. Tale circostanza veniva integralmente confermata dal commerciante.
  Purtroppo per i due complici, una serie di circostanze non hanno giocato a loro favore: il denunciante aveva stipulato una polizza assicurativa contro tali episodi giusto trenta giorni prima della denuncia del furto (prima ne era scoperto); nella mattina in cui avrebbe scoperto il furto avrebbe percorso il tragitto Ozzano-Bologna-Ozzano in un lasso di tempo record e, soprattutto, non e' stato possibile sapere con quali gomme e cerchi avrebbe potuto raggiungere il rivenditore bolognese per farsene montare un treno provvisorio. Troppi interrogativi ai quali i due non hanno saputo dare sufficienti spiegazioni, tanto che alla fine i Carabinieri hanno accertato (circostanze successivamente confermate anche dai due) che l'automobilista aveva effettivamente subito il furto degli pneumatici e dei cerchi il 26 marzo 2011 (e non il 30 aprile) ma, non essendo coperto da assicurazione per tali danni non sporgeva denuncia ed il successivo 1� aprile stipulava un'opportuna polizza assicurativa, quindi il 30 aprile denunciava l'accaduto chiedendo al rivenditore di certificare il falso per recuperare il danno economico. (AGI) Mir

Furti d'auto con «scambio» di documenti, fermata la banda dei carrozzieri La polizia locale ha arrestato 13 persone specializzate nel «clonare» i numeri di matricola dei veicoli rubati

MILANO - Grazie a una collaudata rete di autofficine e demolitori compiacenti, clonavano le identità di auto incidentate per trasferirle su veicoli rubati da rimettere sul mercato: con questa accusa 13 persone sono finite nei giorni scorsi agli arresti e 80 denunciate dopo una lunga indagine portata avanti dalla polizia locale di Milano. La banda era capeggiata da Antonio D'Argenio e Ludovico Stella, due carrozzieri del Milanese già noti alle forze dell'ordine. Facevano affari soprattutto in Lombardia, ma potevano contare su ramificazioni anche in Toscana, in Puglia e persino nel Maghreb e nell'Est Europa. L'indagine, iniziata due anni fa, è scaturita dalla segnalazione di un banale furto d'auto che ha portato gli uomini del nucleo Radiomobile dei vigili urbani, coordinati dal pm di Milano Luigi Luzi, a scoprire in un'autofficina di Trezzano sul Naviglio la «centrale» dell'associazione criminale.
OPERAZIONE ILLUSIONISTA - Grazie a intercettazioni e pedinamenti, gli investigatori si sono trovati davanti a un sofisticato sistema di clonazione di veicoli incidentati, in particolare di auto di grossa cilindrata, che è valso all'intera operazione il nome di «Illusionista». Per immettere nel mercato auto «pulite» la banda non esitava infatti a rubare due veicoli uguali: faceva poi ritrovare la carcassa di uno solo, debitamente clonato con la matricola dell'altro. In questo modo la seconda vettura non risultava più nella banca dati delle auto rubate e poteva finire così nei circuiti di vendita on-line delle auto di seconda mano e persino nei saloni di concessionarie ignare. Contemporaneamente l'organizzazione denunciava il furto del primo veicolo, per farsi risarcire dalle assicurazioni. La banda, a cui è stato attribuito il riciclaggio di 109 auto sequestrate per un valore complessivo di 1,5 milioni di euro, deve ora rispondere a vario titolo di associazione a delinquere, furto, riciclaggio, ricettazione e truffa ai danni delle compagnie assicurative. (fonte: Ansa)

Nei guai agente assicurativo di Bene Vagienna per aver manomesso decine di polizze: una truffa di circa 70.000 euro

L'uomo, sub agente di un'Agenzia di Fossano, presentava carte di circolazione con tagliandi contraffatti. Il raggiro, scoperto dal controllo casuale su un giovane rom, ha portato alla denuncia di 60 persone

Le polizze contraffatte
Nel corso dell’operazione sono state denunciate 60 persone alla Procura della Repubblica di Cuneo, per concorso nei reati di truffa, falsità in scrittura privata e sostituzione di persona. Le indagini del Nucleo Mobile della Tenenza di Fossano sono scaturite da un controllo su strada effettuato nei confronti di un autoveicolo sul quale viaggiava un giovane di etnia Sinti, nato a Napoli, ma residente in un campo nomadi di Roma, fermato nella zona di Savigliano.

Alla precisa domanda dei militari volta a verificare se la vettura fosse munita di copertura assicurativa, il giovane ha esibito una polizza realmente riconducibile al suo mezzo, la quale, però risultava sottoscritta da un signore cinquantenne di Bra, che i primi approfondimenti hanno rivelato non essere legato al nomade da alcun vincolo di parentela o conoscenza.

Il contraente della polizza, interpellato al riguardo, ha negato l’autenticità del documento e sporto formale querela contro ignoti. Anche l’agente generale di Fossano della Compagnia Assicuratrice interessata, informato dei fatti, ha declinato ogni responsabilità sul contratto assicurativo, riconducendolo al sub-agente esterno V.B. di Benevagienna, e ha presentato, a sua volta, una querela alla Procura della Repubblica di Cuneo.

Le successive attività investigative, svolte d’intesa con la Magistratura Inquirente e mirate proprio sulla figura del sub – agente cui era riconducibile parte del portafoglio dell’Agenzia assicurativa fossanese, hanno portato alla luce un singolare sistema di frode, ideato e realizzato da V.B. per proporre a numerosi nuovi clienti, polizze RC Auto con le classi di merito più vantaggiose e, quindi, a prezzi “scontati”, in cambio di somme di denaro.

Per fare ciò egli presentava presso l’agenzia di Fossano copia delle carte di circolazione dei veicoli che intendeva assicurare, sulle quali aveva previamente apposto tagliandi, perfettamente contraffatti, relativi al passaggio di proprietà in capo a suoi storici clienti che, per il luogo di residenza, in provincia di Cuneo e per l’assenza di responsabilità in incidenti stradali, avevano maturato il diritto a corrispondere premi particolarmente favorevoli.

I nuovi clienti, molti dei quali di etnia sinti, residenti in varie località del territorio italiano, dal canto loro, fornivano a V.B. i rispettivi dati personali e i documenti di proprietà dei mezzi da assicurare e ottenevano indebitamente, tramite il loro “contatto”, un risparmio che, in alcuni casi, poteva giungere anche al 70% del prezzo che l’interessato avrebbe dovuto corrispondere in base alla sua reale classe di merito e agli altri parametri che contribuiscono a determinare il costo delle polizze assicurative (come noto, commisurato a fattori quali l’età, la residenza anagrafica, l’anzianità di guida).

Un completo quadro probatorio in merito agli illeciti indagati è stato acquisito nel corso delle perquisizioni eseguite, su ordine della Magistratura cuneese, presso l’abitazione di V.B. a Benevagienna e presso la sede della società riconducibile al predetto, a Nichelino (TO), che hanno portato al sequestro di 2 Personal computer, di documentazione varia e di diversi contratti assicurativi nonché all’esito delle perizie disposte sul materiale sequestrato.

L’attività peritale evidenziava, infatti, la presenza nella memoria dei PC di una notevole quantità di documenti inerenti principalmente assicurazioni di autoveicoli e autocarri, derivanti da attività di digitalizzazione a mezzo scanner. Inoltre, dei files utilizzati per la creazione dei tagliandi relativi ai “falsi” passaggi di proprietà degli autoveicoli.
Veniva quindi svolto un capillare riscontro incrociato tra tutti i nominativi dei clienti di V.B. residenti in provincia di Cuneo ed i veicoli assicurati a loro nome, al fine di accertare se le generalità del reale proprietario dei mezzi fossero le stesse indicate sulla polizza RC auto. Tali accertamenti hanno consentito di verificare l’irregolarità di 69 polizze assicurative in relazione alle quali il veicolo risultava di proprietà di un soggetto, mentre il contratto assicurativo era intestato ad altra persona, ignara di tutto ciò.

V.B., sentito in atti, ha spontaneamente ammesso di avere falsamente stipulato, nel corso degli ultimi due anni, polizze assicurative utilizzando nominativi riconducibili al suo pacchetto clienti, che aveva ceduto ad altre persone, a fronte di una remunerazione. L’ammontare complessivo della truffa ai danni dell’agenzia assicurativa Fossanese è di circa 70.000 euro.



http://www.targatocn.it/2011/06/08/leggi-notizia/argomenti/cronaca-1/articolo/nei-guai-agente-assicurativo-di-bene-vagienna-per-aver-manomesso-decine-di-polizze-una-truffa-di-ci.html

Salerno; Polizia scopre truffa alle assicurazioni, denunciato 48enne che compilava falsi moduli CID

Falsi CID compilati all'insaputa di una 28enne la cui polizza sullo scooter era lievitata inspiegabilmente. La truffa è stata scoperta dai I Poliziotti della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Salerno, diretta dal Primo Dirigente, Luciana Palmieri.
Tutto era partito dalla denuncia presentata da una giovane 28enne salernitana che, vistasi aumentata notevolmente la somma da pagare per la polizza assicurativa del suo ciclomotore, ha appurato presso gli uffici della compagnia assicuratrice che tale aumento era dovuto ad una serie di sinistri stradali che avrebbe causato lei stessa, segnalati tramite CID, riportanti anche la sua firma, palesemente falsa, e che si erano conclusi con indennizzo diretto ai danneggiati dalle rispettive compagnie assicurative.
Le indagini dei Poliziotti della Divisione Anticrimine hanno consentito di accertare che, per uno di questi casi, il responsabile dell’incidente simulato e della compilazione truffaldina del CID è M. A., 48enne salernitano, già noto alle forze dell’ordine per precedenti di Polizia, che nel mese di settembre 2010 aveva intascato la somma di 730 Euro dalla sua compagnia d’assicurazione, quale indennizzo di un incidente stradale che sarebbe stato causato dalla vittima della truffa nel mese di aprile 2010.
M.A. è stato, pertanto denunciato per truffa. Sono in corso indagini per accertare le responsabilità negli altri casi accertati di truffa in danno della stessa vittima. COMUNICATO STAMPA UFFICIALE QUESTURA DI SALERNO
08/06/2011 12.57.07